mercoledì 22 luglio 2009

7. Domìni (8 - 5.5 mila anni fa)

La diffusione di agricoltura e allevamento rendono possibile la costituzione di un consistente surplus alimentare e stanno alla base della proliferazione di villaggi stabili, dove gruppi umani sempre più numerosi ed eterogenei si trovano a vivere in spazi relativamente ristretti e tendono a darsi un’organizzazione sempre più solida, dalla quale emergerà la città.

L’intero Neolitico può essere visto come la lunga fase di passaggio dalla cultura di villaggio alla cultura urbana, che ha la sua struttura-simbolo nel «dominio» o «potentato» o chefferie o chiefdom.

In definitiva, il dominio è propriamente questo: un villaggio dove vengono ostentati i simboli del potere politico-religioso che, a loro volta, servono a collegare la sfera umana con quella divina e a mantenere coesa la comunità grazie all’effetto collante di una tradizione locale cui si unisce la paura del castigo divino e del ricorso alla forza armata delle istituzioni.

Gli abitanti del dominio hanno ormai perso la tipica autosufficienza dei cacciatori-raccoglitori e tendono a specializzarsi in specifiche attività lavorative, così che, accanto alla figura del contadino, si va affermando quella dell’artigiano, del soldato, del sacerdote, del funzionario e del capo.

Il dominio è la prima società non egualitaria, dove una classe dominante, numericamente minoritaria, si investe o viene investita di un potere decisionale e impositivo su tutta la comunità.

Il dominio è anche la prima comunità politica degna di questo nome. Controlla meglio il territorio e può avviare azioni di forza organizzate a danno di popolazioni vicine.

La disponibilità di riserve alimentari costituisce un vantaggio ed un problema ad un tempo: il vantaggio è quello di poter meglio affrontare i periodi di crisi; il problema è che il surplus rappresenta anche un oggetto di tentazione e di desiderio per molti, sia indigeni che stranieri.

Nel Neolitico esplode il fenomeno del banditismo, che è tipicamente praticato da popolazioni nomadi a danno di quelle contadine.

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